venerdì 6 settembre 2019

Rutger Hauer

Il 19 luglio è morto all'età di 75 anni l'attore Rutger Hauer.
Era nato in provincia di Amsterdam nel 1944 e tra in suoi film si ricordano: "Il seme dell'odio" (1975), "I falchi della notte" (1981), "Blade Runner"( 1982), "Lady Hawke" (1985), "La leggenda del santo bevitore" (1989), "Confessioni di una mente pericolosa" (2003), "Sin city"( 2005), "Batman Begins" (2005). 




mercoledì 4 settembre 2019

Dolcissime, 2019


Regia di Francesco Ghiaccio, con Alice Manfredi (Alice), Margherita De Francisco (Mariagrazia), Giulia Barbuto (Chiara), Giulia Fiorellino (Letizia), Valerina Solarino (madre di Mary), Vinicio Marchioni (padre di Alice).

Mary, Letizia e Chiara sono tre amiche accomunate da un enorme problema: l'obesità, che le ha rese mira di alcuni bulli a scuola e che provoca loro tante insicurezze e disagi, sia fisici che psicologici e sociali. Il tutto culmina con un video, ripreso e diffuso da Alice (carina, magra e campionessa di nuoto), in cui le tre ragazze vengono mostrate mentre sono in piscina a fare acqua gym e per il quale vengono messe alla berlina da tutta la scuola.
Per vendicarsi le tre ragazze decidono di iscriversi ai campionati di nuoto della scuola e farsi allenare proprio da Alice...




Film che affronta la tematica del bullismo, in particolare quello contro le persone grasse. Cosa sempre esistita, ma di cui oggi per fortuna se ne parla, anche se il cammino verso    sembra sempre piuttosto in salita.
Avendo vissuto, e vivendo tutt'ora, il problema in prima persona, ho scelto di vedere questo film da sola perchè non sapevo come avrei potuto reagire di fronte a molte cose; tutto sommato è andata bene ma l'impatto emotivo è stato molto forte comunque, sopratutto nelle scene con la madre di una delle tre ragazze. Quelle cose le ho vissute in prima persona e le vivo tutt'ora, a volte anche in modo molto peggiore che nel film.
Le tre protagoniste (Mary, Chiara e Letizia) sono per certi versi un tantino stereotipate, perlomeno in alcuni momenti: le tipiche ciccione felici e solari, stereotipo da cui raramente si riesce a discostarsi. Per fortuna intervengono le situazioni personali delle tre ragazze a riequilibrare le cose: Mary è figlia di una ex campionessa di nuoto, ora diventata allenatrice, che non sopporta il fatto di avere una figlia obesa e la vessa in mille modi inqualificabili pur di farla dimagrire; Letizia è spesso a casa da sola costretta a occuparsi di due fratellini più piccoli; Chiara vive in una famiglia che, al contrario di Mary, idolatra il cibo in modo esagerato e non si rende conto di danneggiare in questo modo la ragazza, non aiutandola nel suo obiettivo di mangiare correttamente e perdere peso. In più, chatta da tempo con un ragazzo che vorrebbe conoscerla, ma lei non ha il coraggio per paura che lui la rifiuti.
Cè anche una quarta ragazza, Alice: al contrario delle tre compagne, è la bella della scuola, magra, fisico perfetto, campionessa di nuoto (e anche allieva- cocca della mamma di Mary) e bulletta a tempo perso, visto che un giorno che le tre ragazze si trovano in piscina per un corso di acqua gym le filma e mette il video su Youtube per sfotterle. Personaggio quindi che si presenta antipatico, ma poi, andando avanti con la storia, rivelerà anche lei una ragazzina fragile con una situazione familiare difficile alle spalle e costretta nel suo ruolo di campionessa nonostante la fatica che ciò comporta per lei, per non deludere le aspettative dei familiari.
Anche le tre "buone" a loro volta svelano qualche difettuccio, visto che pure loro fanno un video ad Alice mentre è insieme  ad un uomo misterioso e poi la ricattano minacciando di metterlo su Yotube (come lei aveva fatto con loro) se non le allenerà per la gara di nuoto sincronizzato; obiettivo che si sono date per riscattarsi davanti a tutti, sè stesse comprese.
Il ruolo dei social nei problemi di bullismo è messo molto bene in evidenza in questo film, come amplificatore di qualunque cosa; un problema gravissimo che in Italia ha già generato casi di cronaca tragici e sul quale siamo ancora lontani dal trovre una soluzione, sia a livello pratico che culturale.
Le interpreti nn sono bravissime e la sceneggiatura ha qualche buco e qualche riempitivo di troppo; tuttavia la figura che mi ha più colpito è quella della madre, Valeria Solarino bravissima nella sua durezza e crudeltà che solo alla fine sarà un po' smorzata (e solo probabilmente per interesse personale),una madre come purtroppo ce ne sono non poche, a dispetto di ciò che si possa pensare.
Un film che merita comunque di essere visto (e fatto vedere ai più giovani) per le tematiche di cui parla e i problemi che solleva.





venerdì 30 agosto 2019

Valentina Cortese

Il 10 luglio è morta all'età di 96 anni  l'attrice Valentina Cortese.
Era nata a Milano nel 1923, debuttò nel cinema nel 1940 in "L'orizzonte dipinto"; la notorietà arrivò con "la cena delle beffe" (1942) che la consacrò come la più importante giovane attrice del cinema italiano degli anni '40 assieme ad Anna Magnani e Alida Valli.
Ha avuto anche una lunga carriera teatrale e televisiva, ed era nlto nota anche all'estero.
Tra in suoi film si ricordano: "I miserabili" (1948), "Le amiche" (1955), "La contessa scalza" (1955), "Barabba" (1961), "Giulietta degli spiriti" (1964), "Quando muore una stella" (1968), "Effetto notte" (1973),"fratello sole, sorella luna" (1973), "Storia di una capinera" (1993), "Via Montenapoleone" (1987), "Diva!" (2017).




Peter Fonda

Il 16 agosto è morto a Los Angeles l'attore Peter Fonda, all'età di 79 anni.
Figlio d'arte (il padre era l'attore Henry Fonda), fratello dell'attrice Jane e padre dell'attrice Bridget, era nato a New York nel 1940, come molti figli d'arte non ebbe un'infanzia facile: diviso tra un padre donnaiolo e assente e una madre spesso ricoverata in clinica per problemi mentali, fu traumatizzato dal suicidio della madre quando aveva dieci annie l'anno dopo da un grave incidente mentre giocava con un'arma trovata in casa.
Dopo aver studiato recitazione e aver lavorato in teatro, esordisce nel mondo del cinema nel 1963 nel film "Tammy and the doctor" (inedito in Italia). Per alcuni anni lavra assiduamente, ma con l'arrivo  della controcultura vi aderisce cominciando una vita sregolata che però gli portò anche fortuna, visto che il grande successo di pubblico arriva con "Easy Rider" (1967), accanto a Dennis Hopper e Jack Nicholson. Il film diventa in breve il manifesto della controcultura e del movimento hippie e pacifista di quegli anni, considerato il "road movie" per eccellenza e uno dei migliori film del '900. 
In particolare la figura di Capitan America, il personaggio interpretato da Fonda, diventò iconica.
Tra i suoi film si ricordano anche : "Fuga da Hollywood" (1971), "La corsa più pazza d'America" (1981), "Fuga da Los Angeles" (1996), "L'oro di Ulisse" (1999), "Ocean's Twelve" (2004), "Quel treno per Yuma" (2007), "Ghost Rider" (2007), "Un viaggio stupefacente" (2018).







mercoledì 28 agosto 2019

Maria, regina di Scozia (Mary- Queen of Scotland), 2018

Regia di Josie Rourke, con Saoirse Roan (Mary Stuart), Margot Robbie (Elizabeth I), Joe Alwyn (Robert Dudley), Jack Lowden (Henry Darnley),Guy Pearce (William Cecil), Ismael Cruz Cordova (Davide Rizzio),Gemma Chan (Bess di Hardwick).

Nel 1561, alla morte del marito Francesco II di Francia, Mary Stuart ritorna in Scozia e si stabilisce presso il fratello James allo scopo di rivendicare il trono del proprio paese e farsi riconoscere come successore dalla cugina, Elizabeth I d'Inghilterra. In Inghilterra però la prospettiva di avere in futuro una regina cattolica non è affatto ben vista e Mary quindi è vista come un grosso pericolo da tenere sotto controllo; a tale scopo Elizabeth ordina a Mary di maritarsi con un nobile inglese ed ella sceglie Lord Darnley, che però le darà più problemi che altro. Nel frattempo anche in Scozia le rivolte contro Mary aumentano....



I film ad ambientazione storica mi attirano quasi sempre, e questo non ha fatto eccezione. E' stata una bella visione, pur non potendo non notare il difetto di strizzare troppo l'occhio a tematiche moderne che all'epoca non esistevano e che qui sono state inserite in maniera palesemente forzata.
Punto di forza principale sono sicuramente le due bravissime protagoniste, Saoirse Roan e Margot Robbie, meritatamente tra le giovani attrici emergenti più quotate. In un certo senso si mangiano letteralmente la scena pur avendone una sola  in comune (scena inventata, perchè storicamente non ci fu mai alcun incontro tra Mary ed Elizabeth), dando vita a due personaggi femminili in un certo senso soli contro tutti, a volte discriminate perchè donne nonostante il potere, abituate a vivere tra intrighi e tradimenti e a non fidarsi realmente di nessuno. Insomma alla fin fine non il massimo della vita, ho pensato io.
Due donne forti con tante debolezze (per entrambe il desiderio di amare ed avere figli, per Mary il desiderio di essere accettata dalla sua gente, per Elizabeth il dolore di non averne e in più anche il dolore per l'aspetto fisico decadente per via delle vecchiaia e delle malattie), capaci tuttavia di prendere decisioni difficili se non spietate; purtroppo il mondo a quell'epoca era davvero molto complicato.

Il film scorre, nulla da dire, ma come ho accennato prima cede a quella che è una moda del momento: infilare a tutti i costi tematiche "moderne" in trame che nulla c'entrano con esse, sopratutto per le epoche in cui è ambientata la storia. Due esempi su tutti: il presunto femminismo di Mary ed Elizabeth con accenna a una presunta "sorellanza" che ci dovrebbe essere fra loro (quando Mary scrive che loro due si dovrebbero sostenere perchè sole in un mondo di uomini, cosa vera solo fino a un certo punto) o la solita omosessualità, precisamente nella coppia Rizzio- Darnley,infilata stravolgendo la realtà storica: ci furono delle voci riguardo a ciò, ma Rizzio fu ritenuto anche l'amante di Mary per lungo tempo, quindi non capisco perchè dare per certe quelli che erano solo pettegolezzi di palazzo.
Il finale della vicenda è ben noto, da notare come può essere curioso il destino: Elizabeth fece di tutto per ostacolare Mary fino a tenerla in prigione quasi vent'anni e condannandola poi a morte, ma dato che lei di figli non ne ebbe poco prima della sua morte fu costretta  nominare proprio erede James, il figlio di Mary.
Nel 2019 il film ha ricevuto tre nominations agli Oscar: trucco, acconciatura e costumi.

Visto al cinema nel febbraio 2019.




martedì 27 agosto 2019

Carlo delle Piane

E' morto a Roma all'età di 82 anni il grande attore italiano Carlo Delle Piane.
Era nato a Roma nel 1936 e aveva esordito nel 1948, la notorietà arrivò nel 1951 con il   film "Guardie e ladri", dove interpretava il figlio di Totò, rinsaldata subito dopo con   "Un americano a Roma" (1954) dove interpreta il migliore amico del protagonista, Alberto Sordi. Da allora la sua carriera è sempre stata in salita, seppure poco da protagonista, ma con ruoli caratteristici che sono rimasti impressi nella memoria del pubblico. Ha lavorato con i più grandi registi italiani dagli anni '50 in poi, e anche in molte produzioni minori; si ricorda in particolare il suo sodalizio con Pupi Avati, cominciato negli anni '70 dopo che l'attore si era appena ripreso da un grave incidente automobilistico, a causa del quale era rimasto in coma per un mese. Il primo film del loro sodalizio fu "Tutti defunti...tranne i morti" (1974), che mise in luce la bravura dell'attore anche nelle parti drammatiche.  Con Pupi Avati girò vari film: "REgalo di Natale" (1986 ) e il suo seguito "La rivincita di Natale" (2004 ), "Festa di laurea" (1985 ), "Una gita scolastica" (1983 ), "La via degli angeli" (1999 ), "Dichiarazioni d'amore" (1994). 
Tra gli altri film si ricordano: "La famiglia Passaguai" (1951), "Ladro lui, ladra lei" (1958), "L'amico del giaguaro" (1959), "Ferragosto in bikini" (1960), "Il monaco di Monza" (1963), "Totò e Cleopatra" (1964), "Pensiero d'amore" (1969), "Teresa la ladra" (1973), "I cavalieri che fecero l'impresa" (2001), "Chi salverà le rose" (2017).
Carlo delle Piane ha vinto la Coppa Volpi alla Mostra del cinema di Venezia come miglior attore per "Regalo di Natale" nel 1986, il Nastro D'argento come miglior attore per "Una gita scolastica" nel 1984 e nel 2013 il Premio "Massimo Troisi" alla carriera.






sabato 17 agosto 2019

Franco Zeffirelli

Il   luglio è morto a 96 anni  Franco Zeffirelli, uno dei registi italiani più noti al mondo.
Aveva    anni ed era da tempo malato.
Zeffirelli era nato nel 1923 a Firenze, ed era figlio illegittimo; dopo aver frequentato l'Accademia     , esordì nel secondo dopoguerra come scenografo curando la messa in scena di "Troilo e Cressidra", di Luchino Visconti.
Sempre con Visconti compì i primi passi nel mondo del cinema, come aiuto regista in SEnso e LA terra trema"; esordì come regista di teatro nel 1954 con "La Cenerentola", mentre sul grande schermo esordì nel 1957 con "Camping".
Da allora nella sua carriera ha sempre alternato il cinema e il teatro. La sua passione per quest'ultimo e in particolare per l'opera di Shakespeare unì i due mondi nel 1967 con "La bisbetica domata" e nel 1968 con il celeberrimo "Romeo e Giulietta", film che lo portò alla ribalta internazionale vincendo anche due premi Oscar (costumi e fotografia) e svariati altri riconoscimenti.
Nel 1966 aveva diretto "Per Firenze" un documentario sull'alluvione della città. 
Del 1971 è "Fratello Sole, Sorella Luna", sulla vita di San Francesco e Santa Chiara.
Nel 1974 curò la regia televisiv in mondovisione dell'Apertura dell'Anno Santo.
Del 1976 è "gesù di Nazareth" che uscì in due parti al cinema per poi essere riadattato per la Tv; a seguire "Il campione" (), "Amore senza fine ( ), "Il giovane Toscanini" ( ), "Amleto" (1990), "Storia di una capinera" (1993), "Jane Eyre" (1996), "Un tè con Mussolini" (1999), "Callas Forever" (2002). 
Nel frattempo continua sempre la sua attività teatrale, sterminata.
Purtroppo nonostante il CV di tutto rispetto (è un eufemismo), dopo la sua morte Zeffirelli - che da ragazzo fu partigiano in una formazione liberale- è stato oggetto di insulti sui social network , per il fatto di essere sceso in politica a fianco di Sivlio Berlusconi negli anni '90, militando anche come senatore della Repubblica, interessandosi prevalentemente a temi culturali e ambientali. 
Segno che la stupidità di certa gente non ha proprio limiti....