sabato 28 settembre 2024

Maggie Smith

 E' morta all'età di 90 anni l'attrice inglese Maggie Smith.

Nata nel 1934, vero nome Margaret Natalie Smith, debuttò molto giovane a teatro, per poi passare al cinema una volta trasferitasi negli Usa (nel 1958 in "Senza domani"). TRa i suoi film ricordiamo: "Otello" (1965), "La strana voglia di Jean" (1969, per il quale vinse lìOscar come migliore attrice protagonista), "Invito a cena con delitto" e "assassinio sul Nilo" (1976), "camera con vista" (1986), "Hook- Capitan Uncino" (1991), "Sister act" 1 e 2 (1992/1993), "Il giardino segreto" (1996), "Il club delle prime mogli" (1996), "Un tè con Mussolini" (1999), "Becoming Jane" (2007), "Marigold Hotel" (2012). Viene inolre ricordata dal grande pubblico per il ruolo della professoressa Minerva McGrannit nella saga di Harry Potter( ruolo che ha interpretato per l'intera serie di film), e per l Contessa Madre Lady Violet nella serie tv "Downton Abbey" (con relativi film nel 2019 e 2022). 







venerdì 6 settembre 2024

Ricomincio da taaaac!, 2024


 Regia di  Petro Belfiore, Davide Bonacina, Davide Rossi, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, con: GErmano Lanzoni (Signor Imbruttito), Brenda Lodigiani (Imbruttita), Valerio Ariò (il Giargiana), Laura Locatelli (la Wife), Leonardo Uslengo (il Nano), Claudio Bisio (ex Capo), Paolo Calabresi (nuovo Capo), 


Una brutta sorpresa per l'Imbruttito e i suoi colleghi: il Capo ha venduto l'azienda a un nuova multinazionale, e non si sa se tutti riusciranno a conservare il proprio posto di lavoro. Ol nuovo Capo infatti è fissatissimo con il "green", l'ecologia, la sostenibilità, l'inclusione ecc



Il Milanese Imbruttito Germano Lanzoni torna al cinema dopo il successo di "Mollo tutto e apro un chiringuito", con quello che potrebbe essere un seguito ideale della prima storia. 

A causa di una forte crisi aziendale, stavolta l signor Imbruttito si ritroverà ad essere "dall'altra parte della barricata"; ovvero, causa licenziamento, diventerà il Giargiana di turno attraversando in una forte cristi esistenziale che lo porterà ad allontanarsi anche dalla famiglia e a incontrare un mondo per lui sconosciuto: quello dei precari costretti a fare anche più lavori per arrivare a stento a fine mese, condividendo casa con altre persone, senza poter fare progetti a lungo termine e spesso con difficoltà anche nel prenotare una visita medica. Per breve tempo anche l'Imbruttito diventerà uno di loro e sarà addrittura costretto a fare il rider; certo la parte è tirata un po' troppo in lungo e risolta con un colpo di scena piuttosto telefonato, ma per i fans del personaggio credo che l'interesse primario sia ritrovare il loro beniamino assieme a tutti i personaggi che compongono il suo mondo (La Wife, il Giargiana, L'Imbruttita, il Nano ecc) in un contesto nuovom senza comunque troppi scossoni. 

Ciò ovviamente non impedisce di realizzare un film molto gradevole. 

Il film esce nelle sale il 26 settembre, io l'ho visto in anteprima a Ferragosto.





mercoledì 21 agosto 2024

Un mondo a parte, 2024

 


Regia di  Riccardo Milani, con Antonio Albanese (Michele Cortese ), Virginia Raffaele (Agnese ), Sergio Saltarelli (Nunzio), Alessandra Barbonetti (Maria Antonietta). 



Michele, maestro elementare a Roma, a causa dell'eccessivo stress     chiede ed ottiene il trasferimento nel piccolo paese di Rupe, un borgo isolato dell'Abruzzo nel cuore del Parco Nazionale. Qui scopre che la Scuola Primaria sua nuova sede, diretta dall'energica maestra Virginia, ha una sola classe composta da sei bambini e da tempo lotta per non essere chiusa. 

Dopo qualche difficoltà iniziale Michele si ambienta nel paesino sostenendo la lotta di Virginia e del paese per tenere aperta la loro scuola....


Simpatico film che racconta un problema purtroppo sempre attuale: lo spopolamento dei piccolo borghi e paesini che rimangono pian piano abbandonati. 

Un problema ahimè per ora senza troppe soluzioni, dato che oggettivamente non si può costringere la gente a rimanere a vivere in posti dove a volte non c'è nemmeno il medico di base; posti che magari sono bellissimi e pieni d potenzialit, ma (come viene sottolineato più volte durante il film) solo per i turisti che ci arrivano d'estate, senza la neve e senza tante altre problematiche che chi ci vive tutto l'anno deve purtroppo affrontare.

E inizialmente anche Michele, maestro elementare a Roma stufo della metropoli e disilluso dal mondo della scuola in generale, rimane vittima di questo errato modo di pensare: si trova invece di fronte a problematiche a lui sconosciute, gente tutt'altro che semplice, abituata a una vita di sacrificio in un posto bellissimo ma "dimenticato da Dio" (come si suol dire) e dove l'unica classe non solo è formata da una decina di bambini, ma tutti di età diverse. Eppure la preside cerca il più possibile di non mollare, consapevole che in un piccolo borgo già provato dalla chiusura anche di attività essenziali se chiude anche la scuola, può voler dire la fine. 



Un problema che in questo caso viene risolto (almeno temporaneamente) in maniera un po' troppo spiccia, bypassando la burocrazia e quindi le leggi; non proprio un bel messaggio ma pazienza, anche se c'è da dire che il film dopo un po' comincia a perdersi,  a parare su rapporti scontati fra i personaggi, a trovare soluzioni rasserenanti ma non certo esaustive, sopratutto su lungo termine. Insomma perde il ritmo e finisce per avvitarsi su sè stesso, anche se a mio avviso finale, con quegli splendidi paesaggi e in sottofondo la splendida canzone "Agnese" di Ivan Graziani (originario di quei luoghi) vale da solo il resto del film.

Bravissimo come sempre Antonio Albanese, molto bravi i bambini, Virginia Raffaele passabile. 












martedì 20 agosto 2024

Alain Delon


E' morto all'età di 88 anni l'attore francese Alain Delon.

Nato a Sceaux nel 1935, trascorse un'infanzia e adolescenza travagliate; esordì al cinema nel 1957 in "Godot"; negli anni successivi arriva quasi subito al successo lavorando sia con il cinema francese che con quello italiano: fondamentale la sua scoperta da parte di Luchino Visconti che lo lanciò nell'Olimpo dei divi internazionali. 

La sua vita, molto intensa sotto tutti gli aspetti (che conosco particolarmente bene in quanto è uno degli attori favoriti di mia mamma)è stata molto lunga e non starò quei a ripercorrerla interamente: mi limiterò a ricordare tra i suoi film: "Il Gattopardo" (1961 ), "Delitto in pieno sole" (1960 ), "Rocco e i suoi fratelli" (1960 ), "L'eclisse" (1962), "Il tulipano nero" (1964 ),"Parigi brucia?" (1966 ),  "La piscina" (1969 )," Frank Costello- Faccia D'angelo" (1967), " "La prima notte di quiete" (1972 ), "I senza nome" (1971 ), "Borsalino" (1970 ), "Il clan dei siciliani" (1970 ), "L'evaso" (1971), "Zorro" (1975), "La gang del parigino" (1977), "Airport '80" (1979), "Per la pelle di un poliziotto" (1981), "Un amore di Swann" (1984), "Nouvelle vague" (1990), "Coreografia di un delitto" (1990), "Il ritorno di Casanova" (1992), "Uno dei due" (1998), "asterix alle Olimpiadi" (2008).

Ha lavorato molto anche in tv, a teatro e come produttore.













domenica 18 agosto 2024

Gena Rowlands

 E' morta all'età di     anni l'attrice Gena Rowlands.

Nata nel 1930 a Madison (vero nome Virginia Catryn Rowlands), dopo essersi diplomata all'Accademia americana di arti drammatiche cominciò a recitare inizialmente a Broadway, passando poi a Hollywood: esordì nel 1958 in "L'alto prezzo dell'amore". 

Tra i suoi film ricordiamo: "Ombre" (1959), "Gli intoccabili" (1969), "Minnie and Moskowitz" (1971), "Una moglie" (1974), "Gloria- una notte d'estate" (1980), "Un'altra donna" (1988), "Taxisti di notte" (1991), "Qualcosa di cui sparlare" (1995), "She's so lovely- Così Carina" (1997), "Scherzi del cuore" (1998), "Le pagine della nostra vita" (2004), "Verso la fine del mondo" (2014).

Ha lavorato molto anche in tv ed è stata la moglie del regista John Cassavetes. 




Fly me to the moon- Le due facce della luna ( Fly me to the moon), 2024




 

Regia di Greg Berlanti, con Scarlett Johnasson (Kelly Jones), Channing Tatum (Cole  Davis), Woody Harrelson (Moe Berkus), Jim Rash (Lance Vespertine), Anna Garcia (Ruby Martin). 

 
Usa, anni '60: Kelly Jones è una pubblicitaria che viene assunta dalla Nasa per creare un battage pubblicitario che ridia lustro al non ancora avvenuto sbarco sulla Luna, impresa dalla popolarità decisamente appannata dopo la tragedia dell'Apollo 1. La giovane, intraprendente e con pochi scrupoli, si dà da fare con gran successo nonostante l'ostilità di un ambiente totalmente maschile....




Simpatica commediola un po' troppo lunga che si basa su uno de miti complottari più famosi: ovvero, quella teoria secondo cui l'uomo non è mai andato sulla Luna e i filmati che mostrarono alla tv nel 1969 erano in realtà filmati girati a Hollywood con attori e ricostruiti  in studios segreti. Ora, non ho certo intenzione di stare qui a riprendere punto per punto certe fesserie, chi fosse interessato approfondisca in altro modo :).
La protagonista è una Stefania Nobile americana più carina e meno stxxxza, che ha fatto della truffa ad alto livello la sua filosofia di vita e si mantiene grazie a quello, spostandosi da una parte all'altra degli Usa per motivi che ci verranno chiariti durante la trama; essendo dotata di bellezza e faccia tosta se la cava ottimamente, ma- come la maggior parte di film con protagonisti simili a lei ha ampiamente chiarito- il pericolo di essere prima o poi scoperta (con conseguenza il doversi continuamente trasferire da una parte all'altra degli USA, cambiando continuamente identità, senza poter vivere normalmente) incombe continuamente come uan spada di Damocle. Ed è proprio su questo elemento che punta Moe Berkus, uno di quei misteriosi individui che, lavorando nelle alte sfere, sanno tutto di tutti, anche i segreti più scottanti: su pomessa di cancellare definitivamente il suo passato e poter cominciare una nuova vita definitiva, Kelly viene assunta dalla Nasa per curare il marketing dell'impresa lunare e anche per filmare un finto "allunaggio" da mandare in onda in caso quello vero fallisse per aualche motivo. 

Il resto è facilmente prevedibile, seppure raccontato talvolta in modo macchinoso.
Tra gli attori, quello che se la cava meglio è Woody Harrelson, veramente bravo in un rulo secondario ma importante; la Jonahsson brava ma in stile "compitino svolto perbenino", niente più. Il vero mistero è come ha fatto ad avere una carriera (seppure non a livelli altissimi) l'ingessatissimo e mono espressivo Channing Tatum. Se proprio vogliamo il vero interesse del film è vedere ambinetazioni, luoghi, moda dell'epoca, tutti curati molto bene. Parecchi richiami a "Il diavolo veste Prada". 








sabato 3 agosto 2024

Roberto Herlitzka

 E' morto a Roma all'età di 86 anni    l'attore Roberto Herlitzka.

Nato a Torino nel 1937, esordì al cinema nel 1973 con "Film d'amore e d'anarchia", tra i suoi film ricordiamo "Pasqualino Settebellezze" (1975), "Oci Ciornie" (1987), "Gli occhiali d'oro" (1987), "In nome del popolo sovrano " (1990), "Marianna Ucrìa" (1997), "Buongiorno notte" (2003, per il quale vinse il David di Donatello come migliore attore), "I demoni di San Pietroburgo" (2007), "La scomparsa di Patò" (2010), "La grande bellezza" (2013), "Fai bei sogni" (2016), "Loro" (2018), "Il bambino nascosto" (2021).







lunedì 15 luglio 2024

Shannen Doherty

 Una notizia non inaspettata ma per me davvero molto triste, perchè essendo stata una fan della prima di "Beverly Hills 90210" per me è come se se ne fosse andata un'amica: quel programma per me ha contato davvero tanto, così come anche "Streghe", non voglio spiegare il perchè ma spero di non essere giudicata male per questo.

E' morta a Malibù all'età di 53 anni l'attrice Shannen Doherty, che non ha bisogno di presentazioni essendo stata Brenda in "Beverly Hills 90210" e Prue in "Streghe", nonchè da bambina Jenny in "La casa nella prateria".

Nata a Memphis nel 1971, aveva esordito come attrice fin da bambina e ciò forse ha influenzato il fatto di avere avuto per lungo tempo una vita tribolata, portandola ad avere sui vari set contrasti anche pesanti con i colleghi a causa del suo caratteraccio. 

Da adulta, proprio quando sembrava avere trovato stabilità, nel 2015 il male che l'h colpita ripresentandosi più volte. 

Sarà una stupidata, ma questa notizia per me ha davvero peggiorato un anno già brutto di suo. 





Brenda e Dylan di nuovo insieme (lo so, sono banale, lo stanno scrivendo tutti ovunque)



Una delle magliette di BH 90210 che avevo (foto trovata dal web), ne ho avute tre




Shelley Duvall

 l'11 luglio è morta l'attrice americana Shelley Duvall, all'età di 75 anni.

Nata a Houston nel 1949 , aveva esordito nel cinema nel 1970 con il film "Anche gli uccelli uccidono" di Robert Altman; tra i suoi film ricordiamo "Nashville" (1975), "Io e Annie" (1977), "Shining" (1980, quello di Wendy, la moglie di Jack Nicholson, rimane il suo ruolo più noto) "Popeye Braccio di ferro" (1980), "Roxanne" (1987), "Ritratto d signora" (1996). 

E' stata anche attrice televisiva e produttrice.







lunedì 1 luglio 2024

Maria Rosaria Omaggio

 E' morta all'età di  67    l'attrice Maria Rosaria Omaggio.

Nata a Roma   nel 1957, esordì nel cinema nel 1976 con il film "Roma a mano armata"; negli anni ha alternato con successo la carriera cinematografica a quella televisiva e teatrale. 

Tra i suoi film ricordiamo: "Era una notte buia e tempestosa" (1985), "Rimini Rimini- Un anno dopo" (1988), "Guido che sfidò le BR" (2007), "Walesa- L'uomo della speranza" (2013), "L§ectura Ovidii" (2019); in tv ricordiamo le fiction "Edera" (1993), "Caro maestro" (1995), "Una donna per amico" (1998), "Sabato, domenica e lunedì" (2021). 





domenica 23 giugno 2024

Donald Sutherland

 E' morto all'età di 88 anni l'attore americano Donald Sutherland.

Nato nel 1935, debuttò al cinema nel 1964 nel film italiano "Il castello dei morti viventi". Tra i suoi film ricordiamo: "Qeulla sporca dozzina" (1965), "Edipo Re" (1968), "Una squillo per l'ispettore Klute" (1971), "A Venezia, un dcembre rosso shocking" (1973)," Il giorno della locusta" (1975), "Novecento" (1976), "Casanova '70" (1976), "Animal House" (1978), "Niente di personale" (1980), "Gente comune" (1980), "Sorvegliato speciale" (1989), "Fuoco assassino" (1991), "JFK- Un caso ancora aperto" (1971), "6 gradi di separazione" (1993), "Rivelazioni" (1994), "Il momento di uccidere" (1996), "Virus" (1999), "Piazza Delle Cinque Lune" (2003), "Space cowboys" (2000), "Orgoglio e pregiudizio" "006), "Chiedi alla polvere" (2006), "Hunger games" (2012), "La migliore offerta" (2013), "Hunger games- La ragazza di fuoco" (2013), "Ella e John" (2017), "La tela dell'inganno" (2019).





mercoledì 19 giugno 2024

Anouk Aimeè

 E' morta  all'età di 92 anni l'attrice francese Anouk Aimeè.

Nata a Parigi nel 1932 (vero nome Nicole Francoise Florence Dreyfus), era figlia d'arte e debuttò nel cinema a 15 anni; dopo alcune interpretazioni minori. consolidò la propria gavetta lavorando con famosi registi francesi e italiani, fra cui Federico Fellini in "La dolce vita" (1962) e "8 1/2". Nel 1966 arrivò la fama mondiale con "Un uomo, una donna" di Lelouch.

Tra i suoi film ricordiamo, oltre a quelli già nominati: "Vivere per vivere" (1967), "Salto nel vuoto" (1980), "Un uomo, una donna oggi" (1986), "la tragedia di un uomo ridicolo" (1981), "Pret a porter" (1994), "Una per tutte" (1999), "I migliori anni della nostra vita" (2019). 







giovedì 13 giugno 2024

Francoise Hardy

 E' morta all'età di 80 anni la cantante e attrice francese Francoise Hardy.

Nata a Parigi nel 1944, esordì come cantante a 18 anni, ottenendo un immediato successo con la canzone "Tous les garcons et les filles" (rimasto probabilmente il suo più grande successo nonostante la lunga carriera); come attrice la ricordiamo in "Ciao Pussycat" (1965), "Altissima pressione", "Grand prix" (1966), inoltre le sue canzoni sono spesso state usate come colonne sonore di film e lavori tv. 






martedì 4 giugno 2024

Philippe Leroy

 E' morto all'età di 93 anni l'attore francese Philippe Leroy.

Nato a Parigi nel 1930, esordì a cinema nel 1960 con "Il buco"; lavorò principalmente in Italia, dividendo la sua carriera fra cinema, tv e teatro: il suo ruolo più conosciuto e amato è sicuramente quello di Yanez nello sceneggiato tv "Sandokan" del 1975, ma tra i suoi film si ricordano: "Leoni al sole" (1961), "Il terrorista "(1963), "Frenesia del'estate" (1964), "Sette uomini d'oro" (1965), "Senza sapere niente di lei" (1964), "Roma bene" (1971), "Milano calibro 9" (1972), "Il portiere di notte" (1974), "La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa" (1977), "State buoni se potete" ( ), "Don Bosco" (1988), "Nikita" (1990), "Vajont" (2001), "Piazza delle Cinque lune" (2003), "Il sangue dei vinti" (2008), "Hotel Gagarin" (2018). 

In tv oltre a Sandokan ricordiamo: "La vita di Leonardo Da Vinci" (1971), "Il giovane Garibaldi" (1974), "Quo vadis" (1985), "Elisa di Rivombrosa" (2003), "San Pietro" ( ), "Don Gnocchi. L'angelo dei bimbi" (2004).






mercoledì 29 maggio 2024

Mothers' instict, 2024

 


Regia di Benoit Delhomme, con Anne Hathaway (Celine       ), Jessica Chastain (Alice      )



Usa, primi anni '60: due giovani coppie formate da Alice e il marito Damian , e Celine e il marito Simon      sono vicini di casa e amici, e così i loro due figli Theo e Max. Quando quest'ultimo muore in un incidente, Celine comincia a invadere un po' troppo casa dell'amica, mostrandosi morbosamente attaccata al piccolo Theo....



Tratto dal romanzo "Oltre la siepe" di Barbara Abel  ( ), il film è a sua volta il remake di un film francese, "Doppio sospetto".

Non ho visto l'originale quindi non posso fare alcun confronto, ma preso da solo il film non è per niente male, un bel thriller psicologico che ricorda molto quelli classici alla Hitchcock, non solo per le atmosfere ma anche per le ambientazioni. 


Molto brave le due protagoniste (amiche anche nella realtà) Jessica Chastain e Anne Hathaway a reggere un perenne confronto tra due personaggi che, dietro uan facciata di perbenismo, nascondono entrambi più di una pecca. Entrambe mogli e madri felici, perfette padrone di casa, membri attivi nella loro comunità, assieme ai mariti e ai figli sono perfettamente in linea con gli anni in cui si svolge la storia (l'America pre- kennedyana): tutto patinato, non propriamente falso ma sicuramente una facciata che nasconde non detti e alcuni problemi precedentemente vissuti e tenuti accuratamente nascosti l'una all'altra (forse anche per pudore, non lo escludo, visto che parlare di certe cose è sempre delicato). 

La morte di uno dei due bambini manda pian piano tutto all'aria, in particolare il rapporto tra le due amiche, in un crescendo narrativo di mistero e angoscia, in cui ho trovato le due attrici molto brave a reggere questo ritmo interpretando i loro personaggi, l'una il doppio e l'antitesi dell'altra. 

Film ben fatto anche se parecchio angosciante, ottima fotografia, scenografia e costumi. 







venerdì 17 maggio 2024

Roger Corman

 E' morto all'età di 98 anni  il regista americano Roger Corman.

Nato nel 1926  a Detroit, comincio a lavorare nel mondo del cinema "dal basso", inizialmente come fattorino alla 20th Century Fox, per poi ricoprire vari altri incarichi di manovalanza. Esordì come produttore nel 1953 e come regista nel 1955 con il film "The fast and the furious" (presumo mai arrivato in Italia). Grazie a lui hanno esordito o si sono "fatti le ossa" molti grandi del cnema, sia  registi che attori


Tra i suoi film ricordiamo: "La piccola bottega degli orrori" (1960), "Il massacro del giorno di San Valentino" (1967), "Il clan dei Barker" (1970), "Quella sporca ultima notte" (1977), "Il Barone Rosso" (1973). 




mercoledì 8 maggio 2024

Spy Family: Code White (2024)

 


Regia di   Takashi Katagiri, con le voci italiane di: Mattia Bressan (Loid Forger), Elisa Giorgio (Yor Briar), Valentina Pallavicino (Anya Forger), Francesco Orlando (Bond), Francesco Rizzi (Narratore)


ANTEFATTO DELL'ANIME

Loid Forger è un'abile agente segreto a cui viene affidato un delicato incarico nell'importante "Operazione Strix", in cui deve sventare i piani di Donovan  Desmond, leader militarista che cerca di scatenare una guerra tra i due paesi rivali: Ostania e Westsalis. Peccato che le uniche occasioni pubbliche a cui quest'ultimo partecipa siano gli eventi organizzati dal prestigioso collegio frequentato dal proprio figlio. 

Per farlo a Loid occorre una famiglia fittizia: così adotta un'orfana, la piccola Anya e sposa Yor, giovane impiegata. Peccato che a sua insaputa anche moglie e figlia abbiano un segreto: Yor è una sicaria che ah bisogno di un matrimonio fittizio come copertura per la sua reale professione, mentre Anya sa leggere nella mente delle persone. Non sfugge nemmeno Bond, il cane di famiglia, dotato di  una mente che sa vedere l'immediato futuro. Obiettivo: iscrivere Anya alla stessa scuola del figlio di Desmond in modo da cercare di agganciarlo....




TRAMA DEL FILM:

Mentre Loid rischia di perdere il suo ruolo nella "Operazione Strix" (il che comporterebbe la disgregazione della famiglia fittizia che ha formato), la scuola di Anya organizza una gara di cucina il cui vincitore otterrà una stella.  Sapendo che il dolce preferito del preside (giudice di gara) è la torta "Meremere", al capofamiglia viene l'idea di una gita di due giorni nella regione dove questa torta è nata, per procurarsi la ricetta originale. Che cosa potrà mai andare storto? (Cit. Avvocato Catania)



Per la consueta serata al cinema avevo scelto "Cattiverie a domicilio", ma arrivata alla cassa vengo informata che a causa di un guasto tecnico il film è in ritardo di 40 minuti; non avendo voglia di aspettare, decido di ripiegare sul film più vicino come orario, l'unico era questo cartone che non conoscevo. Sono quindi andata a scatola chiusa e....mi è piaciuto un sacco, l'ho trovato davvero carinissimo!

Una volta a casa mi sono informata meglio sulla trama dell'anime originale (che ora sto seguendo su Netflix), e per completezza l'ho riportata qui sopra assieme alla trama del film. 


Attenendomi al film nello specifico, la finta famiglia Forger (ormai piuttosto unita a quanto ho visto) decide di trascorrere un fine settimana di vacanza in un paesino dove si prepara un dolce tipico che poi Anya dovrà riprodurre in una gara di cucina a scuola. La storia è davvero graziosa e ben funzionante, sempre in bilico tra misteri, personaggi pericolosi e lo sforzo di vivere una vita normale dei tre protagonisti. In particolare mi ha fatto molta tenerezza la piccola Anya, che ama la sua strana famiglia e ha paura che si sfaldi, ma devo dire che anche Yor e Loid sono due bei personaggi: si vogliono bene come famiglia nei modi che più contano, anche se forse ancora non sono proprio consapevoli di ciò. Semmai non ho capito da dove derivi la gelosia di Yor, vista la situazione, ma come ho detto ho da poco cominciato a seguire il cartone originale e quindi probabilmente certe dinamiche tra i personaggi mi risultano incomprensibili per quello. 

L'animazione e i personaggi sono molto belli e anche la parte più movimentata della storia risulta gradevole e non noiosa. Insomma, una volta tanto una bella sorpresa! 



domenica 28 aprile 2024

Flaminia, 2024

 


Regia di Michela Giraud, con Michela Giraud ( Flaminia), Rita Abela (Ludovica), Antonello Fassari (Guido), Lucrezia Lante Della Rovere ( Francesca), Edoardo Purgatori (Alberto). 


Flaminia è una trentenne ricercatrice all'Università "La Sapienza", proviene da una ricca famiglia della Roma bene e sta per sposarsi con il fidanzato Alberto. Pochi giorni prima del matrimonio la sua vita viene sconvolto dall'arrivo in casa della sorellastra Ludovica, figlia di primo letto del padre: la giovane vive da anni in un centro di cura per disturbi mentali e viene rimandata temporaneamente a casa dopo aver cercato di appiccare un incendio proprio nella comunità dove vive. Flaminia si trova così suo malgrado  a doversi occupare di Ludovica che si rivela essere una vera e propria mina vagante...



Esordio al cinema per Michela Giraud, attrice comica impostasi all'attenzione del pubblico con il canale Youtube "Educazione cinica". Nonostante l'importanza del tema trattato (il rapporto tra due sorelle di cui una affetta da disturbo dello spettro autistico), nonostante il film non sia proprio male... nn sono riuscita a farmelo piacere pù di tanto; insomma, non è scattato quel "Quid" che, a volte, è necessario anche con un libro o un film. Succede, eh.....


Come dice la stessa autrice all'inizio, il film è ambientato a Roma Nord, tipica sede di ricchi cafoni e strxxxzi che abbiamo imparato a conoscere in innumerevoli film: anche la protagonista appartiene a questo mondo, anche se non del tutto dato che, essendo il padre un chirurgo plastico, la famiglia viene considerata "arricchita" e quindi guardata con un certo disprezzo. Pur essendo una giovane donna intelligente, spigliata e con un marcato senso dell'umorismo Flaminia si è lasciata influenzare dalle aspettative materne e si è adeguata a ogni costo a un modo di vivere in cui essere fighi è il valore essenziale. Nonostante il suo fisico poco longilineo (o forse, proprio per quello) le sue giornate trascorrono tra centri benessere, shopping, amiche oche e un fidanzato bello con cui c'è un rapporto particolare ma non certo di amore. 

Ovvio che in una vita come questa l'arrivo di Ludovica, sorella con spettro autistico che vive da tempo in comunità quasi "nascosta" dalla famiglia, rappresenta un terremoto che potrebbe sconvolgere ka perfetta vita della sorella fin dalle fondamenta; e così sarà, ma in un modo alla fine fine positivo, che porta Flaminia e anche altri accanto a lei a togliersi le maschere dell'ipocrisia e a tornare una dimensione più umana. Certo l'impatto non sarà privo di conseguenze, in particolare nel rapporto con il fidanzato. 

Detto questo, la sceneggiatura a mio avviso ha parecchie buche: non viene ben spiegato cosa sia successo in famiglia durante l'infanzia delle due sorelle, vengono piazzati un po' a caso personaggi che si intuisce siano stati importanti per la vita di Flaminia tempo prima, ma non si spiega quasi nulla, lasciando tutto all'intuito dello spettatore. Forse si poteva fare meglio da questo punto di vista. 

Belle le interpretazioni degli attori, in particolare di Rita Abela nel difficile ruolo di Ludovica; Michela Giraud recita un po' con il freno a mano rispetto a come la conosciamo noi si youtube ma non credo sia una cosa negativa, in quanto così riesce a dosare anche i momenti seri e drammatici che per il suo personaggio non mancano del tutto. 




mercoledì 17 aprile 2024

I sospiri del mio cuore ( Mimi wo sumaseba), 1995


 Regia di Yoshifumi Kondo, con le voci italiane di: Emanuela Ionica (Shizuku), Manuel Meli (Seji), Franco Mannella (Baron), Giancarlo Padoan (Shirou) 





 Shizuku è una tredicenne che vive con i genitori e la sorella e sogna di diventare una scrittrice. Un giorno, seguendo un misterioso gatto incontrato sulla metropolitana, si ritrova in un quartiere ordinato e silenzioso  dove, curiosando nel negozio di un vecchio antiquario, incontra  suo nipote Seji , il cui desiderio è diventare liutaio...



Bellissimo film di animazione dello studio Ghibli, con sceneggiatura di Myazaki. Come ho scritto più volte sono nostalgica di questo tipo di storie e di animazione, quindi quando vedo un film come questo sono sempre un po' di parte, ma ritengo davvero che questo film in particolare sia una spanna sopra agli altri del suo genere a parte "il castello errante di Hawl" e "la collina dei papaveri". 


Come spesso  accade in questi casi è un racconto di formazione con protagonisti due adolescenti e i loro sogni, le loro fragilità,  la nascita del primo amore, che avviene tramite un primo incontro fortuito (e forse, come predestinato) nel  negozio di antiquariato del nonno del ragazzo, un posto magico e fuori dal mondo ma molto adatto a due ragazzini curiosi e sensibili come i due protagonisti. 

Il tutto raccontato in maniera divertente e anche poetica, realistica nella descrizione dei vari personaggi- anche quelli di contorno- dove fantasia e realtà sono ben bilanciate e dove la parte grafica impressiona per la sua accuratezza. E' una storia che parla alle persone di ogni età, con un'aura di malinconia accentuata dalla conoscenza del triste destino del regista, che poco dopo la realizzazione del film morì a 47 anni a causa del superlavoro. O forse....l'aura di malinconia è dovuta alla mia et che scorre, alla nostalgia che ogni tanto provo per la mia adolescenza, vissuta più o meno in quegli anni.

Insomma un film che vale la pena di vedere  e rivedere perchè davvero risolleva l'animo!













mercoledì 10 aprile 2024

Vita da Carlo- stagione 2, 2023


 Regia di Carlo Verdone, con Carlo Verdone, Monica Guerritore (Sandra), Caterina De Angelis (Maddalena),Filippo Contri (Giovanni), Max Tortora, Sangiovanni, Maria Paiato (Annamaria), Antonio Bannò (Chicco), Stefania Rocca (Sofia), Claudia Potenza (Ivana), Fabio Traversa. 


Tramontata l'ipotesi di diventare sindaco di Roma, Carlo Verdone sta per realizzare il sogno di dirigere un nuovo film completamente diverso da quelli realizzati finora: un film d'autore autobiografico, ispirato a un episodio della sua gioventù. Per interpretare sè stesso da giovane gli viene imposto il cantante Sangiovanni, che Carlo inizialmente accoglie di malavoglia, ma che frequentandolo comincia ad apprezzare. Nel frattempo il figlio Giovanni ottiene il suo primo processo difendendo la vittima di un malavitoso, mentre Maddalena, incinta, torna a vivere dal padre...



Premessa: sono una nostalgica delle vecchie serie tv tipo "Happy days" e "Vita da Strega", prodotti leggeri, gradevoli, divertenti, che facevano trascorrere un'oretta della propria giornata con serenità, senza trascurare ogni tanto anche temi più seri. Sono piuttosto stufa delle serie tv di oggi, dove per la maggior parte ci sono stupri, omicidi, rapimenti, violenze di ogni tipo, drammi, ecc: non che non vadano bene, ma francamente a volte dopo una giornata di lavoro ho voglia di vedere qualcosa che mi appassioni ma mi strappi anche un sorriso. Ho finalmente trovato ciò che cercavo con "Vita da Carlo", di cui ho visto recentemente la seconda stagione.


Ho letto molte critiche riguardo questa  serie, ma a me è piaciuta davvero tanto, e anche la seconda stagione è stata una bella conferma della prima: mi sono appassionata alle tragicomiche vicende del povero Verdone, che cerca tra mille ostacoli di realizzare il suo sogno di dirigere un serio film d'autore mentre nella vita privata deve vedersela con la x moglie in crisi, la figlia incinta e incasinata, il figlio esposto in quanto sta affrontando un boss tipo Casamonica in tribunale, l'ex fidanzato della figlia che cerca di riconquistarla anche a suon di bugie, le paturnie dell'amico Max, una nuova fiamma pazzerella e la domestica Annamaria che anche lei trova l'anima gemella.....il tutto narrato e interpretato con garbo, leggerezza, simpatia, senza trascurare alcuni temi inerenti al mondo dello spettacolo, ad esempio la difficoltà di cambiare genere di film quando si è legato il proprio nome ad un genere particolare, scontri e incontri tra regista e attori e produttori, il rischio per un attore di rimanere incastrato nel ruolo che gli ha regalato la fama: quest'ultimo problema è rappresentato  da Fabio Traversa, il famoso Fabris di "Compagni di scuola", che qui interpreta molto bene sè stesso in versione rancorosa. 



Certo, dieci puntate della durata di poco più di mezz'ora ciascuna non consentono di approfondire particolarmente altri temi che si intravedono sottotraccia e che magari sarebbero stati altrettanto interessanti, ma d'altra parte nessuno è perfetto, e visto l'attuale panorama delle serie tv mi va più che bene. Mi sono molto affezionata ai personaggi, in particolari ai giovani Caterina De Angelis, Antonio Bannò e Sangiovanni (che non conoscevo come cantante ma che qui non mi è sembrato fuori posto, nonostante non credo sia tagliato per fare anche l'attore). Peccato non poter avere tra il cast l'amico- cognato Christian De Sica perchè l'episodio dove compare come "guest star" secondo me è il migliore. Unico neo: il personaggio di Stefania Rocca, mi spiace per l'attrice ma l'ho trovato un personaggio inutile e fuori luogo. Lieto fine assicurato, ma anche commovente. 

Vari e simpatici camei di personaggi famosi, colleghi e amici di Verdone: tra questi Claudia Gerini, Gabriele Muccino, Maria De Filippi , Ibrahimovic. 

E chissà che non ci sia una terza stagione? Io personalmente ho già una serie di idee per come vorrei si svolgesse:  Verdone se mi leggi mi contatti pure!



domenica 7 aprile 2024

Priscilla, 2023


 Regia di Sofia Coppola, con Cailee Spaeny (Priscilla Beaulieu), Jacob Elordi (Elvis Presley), Ari Cohen (Capitano Beaulieu), Dagmara Dominczyk (Anne Beaulieu), Tim Post (Vernon Presley). 



Nel    la 14enne Priscilla conosce Elvis Presley mentre quest'ultimo svolge il servizio militare; nonostante la forte differenza di età ( ) i due si innamorano e iniziano una complicata relazione, inizialmente ostacolata dai genitori della ragazza, che solo dopo molte lotte si convincono alla fine a lasciarla andare a vivere nella casa della sua famiglia, Graceland. Qui Priscilla, non ancora maggiorenne,  si ritrova di fatto rinchiusa in una gabbia dorata.... 




Basato sul libro autobiografico "Elvis e io"  (1985 ), come si evince dal titolo è la storia d'amore tra Elvis Presley e la moglie Priscilla raccontata dal punto di vista di lei. 

Niente di particolarmente nuovo visto che chi conosce almeno un po' la storia del re del rock (come me, grazie a mia mamma che è una sua fan) conosce anche questa parte della sua vita, magari non proprio nei dettagli e concentrandosi più sulla parte "glamour" della storia. In questo film l'intento della regista è concentrare l'attenzione su Priscilla, sulla sua esperienza (non proprio felicissima e anzi, con parecchie ombre) e sul suo percorso di donna. 


Si comincia quindi dal loro primo incontro, avvenuto in una base militare della Germania mentre lui svolgeva il servizio militare e lei viveva lì con la famiglia al seguito del padre  militare; all'epoca Priscilla aveva solo 14 anni, e conoscere Elvis inizialmente rappresenta il coronamento dei suo sogni di adolescente, quindi la sua infatuazione per lui è più comprensibile. Lo è meno quella di lui per lei dato che all'epoca aveva  24 anni ; probabilmente in un mondo superficiale e vizioso come quello dello spettacolo lui rimane colpito dalla sua ingenuità e dai suoi modi un poco infantili; il film non è molto chiaro su questo, e anche la parte del trasferimento di Priscilla a Graceland si svolge in maniera piuttosto frettolosa, sta di fatto che da subito la giovanissima fidanzata- bambina del divo più amato del mondo si trova in una prigione dorata, dove è servita e riverita ma anche lasciata da sola per lunghi periodi assieme ai parenti di lui (non sempre gentili con lei e anzi, spesso carcerieri non troppo inconsapevoli, come il padre Vernon) , dove deve rimanere nascosta per non turbare i fans che lo credono ancora single, dove anche quando Elvis c'è i motivi di frustrazione non sono pochi, dato che lui pretende che lei sia sempre disponibile per lui senza limiti, pretende di decidere il suo look e i vestiti che deve indossare, non considera i bisogni sessuali che si manifestano nella giovane donna imponendole una morale religiosa che va al di là di valori che comunque si possono anche considerare accettabili anche se non li si condivide. 

Per ovvi motivi i due protagonisti primeggiano su tutti gli altri, per altrettanti ovvi motivi il personaggio femminile di Priscilla risalta su quello di Elvis, che qui purtroppo non fa una bellissima figura dato che viene dipinto come un uomo in fondo buono ma con mille manie e pretese, comprese quelle religiose. Della sua musica c'è poco o nulla, probabilmente per una questione di diritti. 

Un film che potrà interessare gli appassionati di Elvis ma che tutto sommato ha parecchi difetti che ne inficiano la visione, rendendolo piuttosto noioso. Molto buona invece la fotografia, scenografia e costumi. 



martedì 2 aprile 2024

Ragazze vincenti (A league of their own), 1992

 


Regia di Penny Marshall, con Geena Davis (Dottie ), Lory Petty ( Kit ), Tom Hanks (Jimmy Dougal ), Megan Cavanagh(Marla ), Madonna ( Mae), Rosie O'Donnel ( ), Betty Schram (Evelyn ), Gary Marshall (Walter Harvey)


USA, 1943: a causa della mancanza di giocatori uomini- impegnati al fronte- il campionato di baseball rischia di saltare; l'industriale dolciario Walter Harvey ha così l'idea di aprire il baseball anche alle donne, finanziando un campionato di baseball femminile. Vengono reclutate giocatrici da ogni parte d'America, tra cui spiccano le sorelle Dottie e Kit, la vivace May con l'amica Doris, la timida e bruttina Marla e molte altre, che formano una squadra chiamata "Rockford Peaches"; ad allenarle Jimmy Dougal, un ex campione di baseball caduto nel dimenticatoio a causa dell'alcolismo....




Oggi torniamo agli anni '90 con un bel film al femminile che racconta una storia vera: la nascita della "All American Girls professional Baseball League", il primo campionato di baseball femminile, che si giocò dal 1943 al 1954. Durante la guerra infatti, non essendo disponibili giocatori uomini perchè impegnati al fronte, si decise di aprire lo sport alle donne per la prima volta. 


Nonostante il film sia obiettivamente di poche pretese e miri principalmente a intrattenere e raccontare una bella storia, funziona probabilmente proprio per queste caratteristiche, che non necessariamente sono un difetto: anzi in questo caso sono il pregio principale del film, assieme a un cast azzeccato ed eterogeneo, dove vengono rappresentati svariati personaggi: le sorelle - rivali, la ragazza timida, il maschiaccio (interpretata da Madonna in un ruolo molto adatto per lei), la madre costretta a portarsi dietro il pestifero figlioletto, la ragazza probabilmente lesbica, il campione decaduto in crisi, l'impresario con mentalità moderna che decide di dare una chance alle ragazze; ogni interprete ben compreso nel suo ruolo e amalgamato con gli altri, in modo da dare vita a una serie di personaggi che, seppure a volte non troppo approfonditi (anche se c'è da dire che, per cogliere determinate sfumature e caratterizzazioni, bisogna vedere il film più di una volta), rimangono nel cuore dello spettatore riuscendo ad accendere il suo interesse sia per le storie dei singoli che per le sorti della squadra (anche in chi non conosce il baseball, sport per eccellenza in USA ma da noi non troppo considerato, sopratutto all'epoca dell'uscita del film nelle sale italiane).

Si ride, si riflette su argomenti importanti e ancora oggi attuali (anzi, a mio avviso si riflette più con questo film che con parecchie opere moderne "politicamente corrette") ci si commuove, si fa anche il tifo; alla fine ci si sente anche invogliati ad approfondire la vera storia delle giocatrici e del loro campionato, e si prova soddisfazione per quanto appena visto. Il che non è affatto poco, sopratutto al giorno d'oggi.







sabato 30 marzo 2024

Louis Gossett jr

 E' morto all'età di 87 anni l'attore americano Louis Gossett jr.

Nato a New York nel 1936, esordì al cinema nel 1961 nel film "Un grappolo di sole". Tra i suoi film si ricordano: "Abissi" (1977), "Ufficiale e gentiluomo" (1982, per il quale vinse il Premio Oscar come migliore attore non protagonista), "Lo squalo 3" (1983), "Il vendicatore" (1989), "Gli esclusi- Il mondo in guerra" (2005).







venerdì 29 marzo 2024

Past lives, 2023

 


Regia di Celine Song, con Greta Lee (Nora ), Theo Yoo (Hae Sung ), John Magaro (Arthur)


Corea del Sud, 2000: Na Young e Hae Sung sono due fidanzatini 12enni che devono separarsi quando lei emigra con la famiglia in Canada;


Ventiquattro anni dopo, i due si ritrovano tramite Internet: lei ora si chiama Nora, è sposata con l'americano Arthur, vive a New York e aspira  a diventare scrittrice. Nonostante tutto Hae Sung chiede di andare a trovarla....




Gradevole film romantico ma non sentimentale nel senso comune della parola; anzi, a mio avviso forse un po' insolito.

Un film che, sopratutto, non ha fretta; si prende il tempo necessario per mostrarci in modo credibile una storia alla "Sliding doors": occasioni mancate, qualche rimpianto, trovarsi a un certo punto della vita a pensare "cosa sarebbe successo se...?". In questo caso abbiamo un giovane coreano,   , che non ha mai dimenticato la fidanzatina di quando aveva 12 anni,   , emigrata da vent'anni in USA con la famiglia e ora aspirante scrittrice. Nonostante le vite di entrambi siano regolarmente continuate (Nora è pure sposata con un americano), il suo ricordo non ha mai abbandonato     , che a un certo punto dopo averla rintracciata tramite Internet decide di andare a trovarla per scoprire se i suoi ricordi, i suoi sentimenti e sensazioni siano ancora reali. 

Anche Nora (personaggio che sotto molti aspetti autobiografici è ispirato alla regista stessa) non lo ha mai dimenticato, e la sua visita innesca una specie di viaggio interiore da parte di entrambi e anche del marito di lei, coinvolto suo malgrado nei pensieri della moglie.

Un film coinvolgente dove non succedono grandi cose, ma 






sabato 23 marzo 2024

Cuori puri, 2017


Regia di Roberto De Paolis, con Selene Caramazza (Agnese), Simone Liberati (Stefano), Edoardo Pesce (Lele), Barbara Bobulova (Marta), Stefano Fresi (Don Luca).




Nella periferia di Roma vivono Agnese e Stefano: lei ha 18 anni, molto religiosa, frequenta la parrocchia di Don Luca; lui ha 25 anni, dopo un passato difficile lavora come custode del parcheggio di un centro commerciale. I due giovani si incontrano e si innamorano, ma in un contesto degradato anche con le buone intenzioni non è facile costruirsi una vita decente...


Film visto durante il lockdown - ormai 4 anni fa, per dire come sono in ritardo con alcune recensioni!- mi ha colpito in positivo perchè l'ho trovato originale sotto molti aspetti. 
Ambientato in un'assolata periferia romana (ecco, sicuramente l'originalità non sta nell'ambientazione....), ho provato molta tenerezza per i due giovani protagonisti e per le difficoltà che si trovano ad affrontare, in una società che tende sempre più alla chiusura e alla divisione. Seppure con background diversi, entrambi vivono come chiusi in gabbie: Agnese in una prigione "dorata" con una madre molto religiosa che pretenderebbe di decidere per la vita sentimentale e sessuale della figlia, Stefano (che il carcere l'ha conosciuto per davvero) in una prigione di legami e di affetti che però ne ostacolano il reinserimento in società e sopratutto l'aspirazione a vivere una vita migliore in un contesto di onestà. Sono due prigioni insidiose in quanto condivise dai due protagonisti: ho apprezzato in questo senso la descrizione della parrocchia frequentata da Agnese e dalla madre come un luogo normale, non fanatico, diretto da un sacerdote che davvero crede in ciò che fa e non disprezza chi agisce diversamente. 
E' un film che- a mio avviso- in altri tempi sarebbe potuto appartenere al filone del neorealismo, dato che descrive la realtà della periferia romana per quella che è, dove spesso è difficile distinguere del tutto anche tra buoni (o meglio onesti) e cattivi, dato che spesso tali caratteristiche convivono tra le persone. 






mercoledì 13 marzo 2024

Notte degli Oscar 2024

Come ogni anno a Los Angeles si è svolta la consueta Notte degli Oscar, durante la quale sono stati assegnati i premi per l cinema inerenti all'anno 2022.

Ecco i vincitori nelle categorie principali:


Miglior film: Oppenheimer



Miglior attore protagonista: Cillian Murphy ("Oppenheimer")



Miglior attrice  protagonista: Emma Stone (Povere creature)





Migliore attore non protagonista: Robert Downey jr ( )



Migliore attrice non protagonista:



Miglior regista: Christopher Nolan (Oppenheimer)



Migliore film Straniero: "La zona d'interesse" 







Come ampiamente previsto, il grande protagonista è stato "Oppenhimer", vincitore di 7 premi tra cui tre nelle  categorie principali. Devo dire che quest'anno per me le nomination non hanno avuto grande attrattiva dato che non ho visto quasi nessuno dei film candidati, quindi non ho seguito più di tanto le aspettative, anche perchè avevo pochi dubbi che "Oppenheimer" uscisse vincente in molte categorie. 

Mi fa comunque piacere il premio a Robert Downey jr, attore carismatico ma dalla vita tormentata, anche molto sfortunato se vogliamo, che sembra essersi ripreso

Unica cosa, come sempre quando in gara c'è un film italiano, tifavo per "Io capitano" di Matteo Garrone, che concorreva nella cinquina di film in lizza per l'Oscar alla miglior pellicola estera. Non ho visto il film ma mi fa sempre piacere quando un film italiano riesce a imporsi a Hollywood uscendo dal circuito nazionale. Mi è un po' spiaciuto che non abbia vinto ma pazienza.

Altra nota italiana durante la serata, Andrea Boccelli e il figlio Matteo hanno cantato "Con te partirò", scelta come canzone d'accompagnamento per il momento "In memoriam". A proposito di questo momento, da sempre uno dei miei favoriti in quanto vengono ricordate le persone scomparse del mondo del cinema, ormai non posso che confermare la pessima realizzazione che viene messa in pratica: come l'anno scorso i nomi scorrevano troppo velocemente e spesso nemmeno si riusciva a leggerli. Almeno per gli attori scomparsi hanno messo una scena di un loro film, ma sempre di pochi secondi, giusto il tempo di farci vedere la faccia della persona ricordata, e stop. Basta anche con l'inevitabile balletto che correda la musica ma fa in modo che lo schermo dove scorrono le immagini degli artisti scomparsi venga ripreso male per riprendere i ballerini che si esibiscono.